martedì 12 aprile 2016
Macco di fave leonfortese
Ora che gli agnelli brucano tranquilli, sono state sgusciate le ultime uova - sode e di cioccolata - e smaltita l'abbondanza dolciaria del mio compleanno, ho deciso di assecondare il sano riposo epatico, senza però ricorrere a verdurine e ministroni.
Allora accantono momentaneamente il mio orgoglio pugliese per attingere alla sapiente tradizione di mia suocera, che di cucina leonfortese dieci anni fa mi deliziò e mi rimpinzò.
Oggi vi propongo il Macco di fave leonfortese, senz'altro conosciuto ai più, ma principe incontrastato a Leonforte per la peculiarità di questo legume.
Macco di fave leonfortese
Ingredienti
fave secche sgusciate e ammollate
sale
peperoncino
cipolla
cotenna maiale
olio extra vergine d'oliva
finocchietti selvatici
Mettete a cuocere, a fuoco lento, le fave completamente sgusciate, in acqua tiepida. A metà cottura aggiungete i finocchietti selvatici, la cipolla, un pezzetto di cotenna e condite con sale e peperoncino.
Se non avete a disposizione i finocchietti selvatici andrà bene qualche seme di finocchio.
Quando sono ben cotte, schiacciatele con la forchetta riducendole a "maccu".
A Leonforte si aggiunge il riso bianco cotto a parte e si condisce con il filo d'olio d'oliva.
A me piace proporlo a purea con crostini di pane e olio d'oliva.
Se utilizzate le fave di Leonforte ricordatevi che non hanno bisogno di essere tenute in acqua perché sono "cucivuli".
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Credo che anche io lo,preferirei con i crostini di pane, piuttosto che con il riso bianco cotto a parte! Ben fatto
RispondiEliminaUna delizia per il palato, una pietanza cremosa e gustosa da accompagnare con crostini di pane.
RispondiEliminaDevono essere deliziose, appena torno in Sicilia spero che me le farai assaggiare cara cognata!
RispondiEliminaCerto caro!
EliminaPure io preferisco la versione con i crostini: che buono il macco di fave!!! Non l'ho mai provato con il finocchietto, occorrerà rimediare!!!
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